I cronografi in acciaio della collezione Royal Oak : uno studio sulla referenza 25860ST

I cronografi in acciaio della collezione Royal Oak : uno studio sulla referenza 25860ST

Audemars Piguet e la collezione Royal Oak sono una pietra miliare dell’intera industria orologiera.

L’orologio disegnato dal genio di Gerald Genta ha fatto largamente parlare di sé sin dalla sua presentazione nel 1972 e ha formalmente creato il segmento degli orologi dalle forme sportive ma al contempo di lusso.

Questa combinazione di caratteristiche, apparentemente antitetica, risulterà essere la chiave per l’enorme successo del Royal Oak, che ancora oggi presenta le medesime linee dinamiche di cassa e bracciale opportunamente modernizzate e mescolate con le finiture di pregio presenti sia esternamente che internamente all’orologio.

L’Audemars Piguet Royal Oak referenza 5402ST, il primo Royal Oak messo in commercio a partire dal 1972 (Archivio Andrea Piccinini)

Tra tutte le complicazioni dell’orologeria classica, la cronografia è quella che esalta maggiormente la natura sportiva di un orologio e sarebbe naturale utilizzare per un orologio con queste caratteristiche, ma sarà necessario attendere oltre due decenni dalla sua presentazione prima di vedere un Royal Oak cronografo.

Soltanto in occasione del 25° anniversario della collezione, infatti, venne introdotto un movimento cronografico attraverso la referenza 25860ST, da cui partirà un filone di sviluppo dedicato con svariati aggiornamenti nel corso degli anni.

Per onor di cronaca, nel 1993 venne presentata la collezione Royal Oak Offshore il cui primo orologio fu proprio un cronografo, ma si tratta di una linea di prodotto differente, disegnato per esaltare maggiormente la natura sportiva del Royal Oak e non è stato considerato in questa analisi.

La prima referenza Royal Oak Offshore ref. 25721ST. Presentata a Basilea nel 1993 fu disegnata da Emmanuel Gueit (courtesy Phillips)

Con questa analisi verranno presentate tutte le caratteristiche principali del cronografo Royal Oak referenza 25860 in acciaio, descrivendone i dettagli principali.

Verranno escluse le versioni con bracciale in pelle, quelle con casse in materiali preziosi e le serie prodotte per occasioni speciali o clienti particolari.

Un’altra importantissima referenza Royal Oak presentata in contemporanea al cronografo 25860ST. La ref. 25831ST con complicazione del Tourbillon venne prodotta in soli 25 pezzi per il 25° esimo anniversario del modello Royal Oak. Questo esemplare è il numero 1 di 25 (Archivio Andrea Piccinini)

Presentata nel 1997, la prima referenza cronografica 25860ST porta avanti la tradizione inaugurata 25 anni prima, mantenendo le caratteristiche principali che hanno decretato il successo del Royal Oak, a partire dalla cassa in acciaio.

Essa, infatti, conserva la dimensione di 39mm con struttura bipartita (composta cioè dal complesso cassa-fondello e dalla lunetta avvitata con le viti a testa esagonale), si integra con il bracciale e contiene lo spessore a 11mm pur montando un calibro complicato.

Un cronografo Royal Oak ref. 25860ST (Archivio Andrea Piccinini)

Per garantire la tenuta impermeabile dichiarata (50m), la corona e tasti del cronografo sono a vite con testa esagonale, il cui design riprende la forma delle viti della lunetta e per risultare coerente con lo stile dell’orologio.

Dettaglio di tasti e corona di un cronografo Royal Oak ref. 25860ST (Archivio Andrea Piccinini)

Il fondello, invece, risulta essere chiuso e con la sola incisione del logo “Royal Oak”  con il numero di serie e il numero consequenziale dell’orologio.

Il retro di un cronografo Audemars Piguet ref.25860ST (Archivio Andrea Piccinini)

Dal punto di vista meccanico, il calibro selezionato per animare l’orologio è il 2385, derivato dal Frédéric Piguet 1185 che Audemars Piguet ha opportunamente modificato con rotore e finiture dedicate.

Si tratta di un movimento automatico con 40h di riserva di carica, oscillazione a 3Hz, 37 rubini, data, cronografo semplice, ruota a colonne, frizione verticale e decorazioni di pregio, la cui caratteristica principale è quella di avere lo spessore particolarmente ridotto per un cronografo, elemento fondamentale per ridurre l’ingombro della cassa, rimanendo fedeli allo spirito del Royal Oak e discostandosi dalla collezione Offshore.

Questo movimento è stato utilizzato per decenni da molte maison orologiere e all’epoca era considerato molto all’avanguardia.

Il calibro 2385 (Courtesy watchcollectinglifestyle.com)

L’Audemars Piguet 25860ST fu più volte evoluto ed aggiornato con alcune piccole variazioni stilistiche.

Nel corso della sua storia, infatti, vennero introdotti 5 differenti colori quadranti, due diverse tipologie di lavorazione e due diverse chiusure del bracciale.

Dal 1997 al 2003 (circa) e fino ai primi seriali E, i quadranti presentavano un motivo a Micro Tapisserie con finitura bronzea attorno ai contatori del cronografo.

Dopo il 2003 (circa), i quadranti vennero modificati con un motivo a Grande Tapisserie, venne rimossa la finitura bronze attorno ai contatori e modificata la firma AP sul quadrante.

Un quadrante Micro Tapisserie (sinistra) e uno Grande Tapisserie (Destra). Notare : la differenza del colore del bordo dei contatori cronografici, la diversa dimensione dei quadratini che compongono il motivo di fondo del quadrante, la firma AP che nel quadrante Grande Tapisserie ha uno sfondo dedicato e non è pù stampata direttamente sul motivo geometrico del quadrante.

E’ utile sapere che nei cronografi 25860ST come per altro in molte altri modelli Royal Oak, le ultime due cifre della referenza indicano il colore del quadrante con cui ogni 25860ST era equipaggiato in origine.

Vediamoli :

  • 25860ST.OO.1110ST.01 : Antracite/ Blu molto scuro;
  • 25860ST.OO.1110ST.02 : Blu elettrico detto anche “Klein”;
  • 25860ST.OO.1110ST.03 : Blu scuro;
  • 25860ST.OO.1110ST.04 : Blu acceso detto anche “Cosmos”;
  • 25860ST.OO.1110ST.05 : Bianco.
Un riassunto che illustra le 5 tipologie di quadranti e relativi codici dei cronografi 25860 in acciaio

Alcuni di questi quadranti, con il passare degli anni tendevano a virare e a cambiare colore.

Alcuni rari esemplare di Antracite (01) diventavano marroni, mentre i Bianchi (05) color panna.

Un quadrante Antracite virato al Marrone (sinistra) e uno bianco virato al Panna (destra) (courtesy Phillips e Antiquorum)

Per quanto concerne la chiusura del bracciale, i primi 25860ST prevedevano una singola deployante di forma rettangolare con il logo di Gay Frères, ma successivamente venne sostituita da con la forma del logo AP.

Entrambe le versioni presentano una scatoletta con sistema di rilascio a molla con il logo AP.

La chiusura del bracciale prima serie con il Logo Gay-Freres
La chiusura del bracciale seconda serie con la forma AP
La scatoletta esterna del bracciale

Prima di chiudere vorrei riportare una curiosità su questo iconico Royal Oak di cui non tutti sono a conoscenza.

Da molti collezionisti il 25860ST, ed in particolar modo quegli esemplari dotati di quadrante Antracite (codice 01), sono soprannominati “Kasparov” in quanto un 25860ST veniva spesso indossato dal famoso scacchista Russo durante i suoi match.

Il famoso giocatore di scacchi Russo Kasparov con al polso un 25860ST con quadrante antracite. Kasparov indossava quasi sempre il suo 25860ST durante le partite ed è per questo che spesso il 25860ST con quadrante antracite venne soprannominato “Kasparov” dai collezionisti.

L’Audemars Piguet Royal Oak referenza 25860ST uscì di produzione nel 2008 e fu sostituita dalla 26300ST.

Non tratteremo in questa sede la referenza 26300ST che sarà a breve analizzata in dettaglio in un altro post sul mio Blog.

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